L’irresponsabilità dello stakeholder: il caso Foxconn.
Può uno stakeholders contribuire all’irresponsabilità sociale di un impresa? La risposta è si ed stata fornita da Foxconn. Chi è Foxconn? semplice, un’impresa cinese, o meglio, una delle più importante imprese mondiali di componenti elettroniche fornitrice di Apple ma anche di HP e Dell.
La notizia curiosa di qualche giorno fa riguardava la volontà di Foxconn di far firmare ai propri dipendenti un “impegno a non uccidersi” iniziativa nata in seguito a ripetuti suicidi, sembra a causa, di impossibili condizioni lavorative, paragonando la vita in fabbrica a quella di una prigione.
All’accusa di condizioni di lavoro impossibili il management di Foxconn rispondeva che negli ultimi anni aveva fatto moltissimi investimenti per il benessere dei suoi operai tra cui la costruzione di una piscina olimpionica per consentire lo svago dei propri collaboratori, negando assolutamente che i suicidi potessero essere collegabili con le condizioni di lavoro…
Interessante tuttavia è stata l’azione dei principali clienti di Foxconn, tra cui Apple, che ha deciso di aprire un’inchiesta sulle condizione di lavoro presso uno dei suoi principali fornitori, innescando un processo che vede sempre più integrato il rapporto tra cliente e fornitore anche nell’ambito della responsabilità sociale che il cliente (Apple), esercita nei confronti dei propri clienti finali (noi). Assistiamo cioè ad un’evoluzione della complessità della responsabilità sociale d’impresa.
Foxconn non è una piccola impresa che produce palloni cuciti a mano, si tratta di un colosso che fornisce i più ambiti gadget tecnologici al mondo; in altri periodi nessuno cliente avrebbe mai pensato di avviare un’ispezione nei confondi di un propri fornitore, si sarebbe limitato a dissociarsi da tale politica di gestione delle persone eventualmente annunciando la scelta di un fornitore alternativo. Oggi al contrario, non si capisce se solo per interesse o anche per volontà di costruire un sistema sempre più sostenibile, il fornitore viene controllato, e il cliente esercita un ruolo attivo nella creazione del sistema stesso.
A poche settimane dall’ispezione i primi risultati sono già arrivati, Foxconn ha annunciato infatti un aumento degli stipendi del 70% medio a tutti i dipendenti.
Le interazione tra la (ir)responsabilità di un fornitore, il business di un cliente e la creazione di un sistema sostenibile deve continuare in questa direzione, è l ‘unico modo per riuscire a innescare un processo di cambiamento.
E’ inutile soffermarsi sul primitivo approccio manageriale di Foxconn, dedicherò prossimamente una riflessione tra il rapporto esistente tra competitività e le condizioni di lavoro nell’est del mondo.
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