professionalità
Competenze gratis? Si, grazie!
Potrebbe essere questo il pay-off di Quadrifoglio, l’azienda Municipalizzata di Firenze. Il Presidente, Giorgio Moretti, ha deciso di assumere l’incarico, senza percepire retribuzione. Moretti è fondatore e Ad del Gruppo Dedalus, leader in Italia nella produzione di software in ambito sanitario e clinico, con oltre 500 addetti e 50 milioni di fatturato. La decisione di Moretti è stata presa dopo un appello del neo Sindaco di Firenze (Renzi) durante un’assemblea di Confindustria.
Il messaggio lanciato dal primo cittadino, sicuramente efficace si basava su una richiesta di aiuto, questa volta non di natura economica, ma legato alla ricerca di competenze, professionalità e responsabilità.
Il principio che ha spinto Renzi ma anche Moretti, è stato proprio quella della contaminazione di competenze e di esperienze.
Le municipalizzate sono sempre più considerabili come aziende, non solo per i volumi di business, ma anche per le scelte che consentono di poter rimanere sul mercato.
La necessità di aver persone in grado di governare tutti i processi, rendendo competitiva l’azienda sul mercato non può essere un vezzo, ma sempre più spesso diventa una condizione indispensabile per riuscire a sostenersi.
Molte municipalizzate sono infatti spesso governate da manager dotati di professionalità e competenze eccellenti, quindi in assoluto la notizia non dovrebbe suscitare grandi emozioni, tuttavia se assumiamo un punto di vita diverso possiamo notare profonde differenze in particolare:
– I direttori generali o gli AD di molte municipalizzate o ex municipalizzate sono cresciuti all’interno delle stesse aziende e quindi portano un bagaglio di esperienze profondo ma limitato
– I presidenti delle municipalizzate vengono spesso nominati per vocazione politica, senza disporre delle necessarie competente, e percependo un onorario tutt’altro che simbolico
Coerenza please!!!
Quanta importanza affidono alla coerenza dei comportamenti e delle azioni le organizzazioni? La coerenza è considerabile un asset strategico? Può esistere una strategia senza coerenza? Il tema centrale di questo post e la coerenza in tutte le sue forme ed interpretazioni, elemento centrale e fondamentale per la sostenibilità delle azioni all’interno delle organizzazioni.
Poco tempo sono stato coinvolto, da un azienda multinazionale leader nel settore in cui opera, in un percorso formativo orientato allo sviluppo manageriale del personale di direzione.
Un buon progetto, utile e ben congegnato che pone al centro le persone attraverso un percorso formativo strutturato e finalizzato a crescere professionalmente; insomma un progetto che cerca realmente di valorizzare le persone.
Mi sono trovato in aula ad affrontare importanti temi legati alla cultura organizzativa, delineando uno scenario ideale che apparentemente si avvicinava a quello che si poteva vivere all’interno di quella organizzazione.
La mia percezione è cambiata poco dopo, quando camminando per i corridoi, un “simpatico” cartello colorato indicava: “uscita maestranze” ho subito pensato ad uno scherzo!
Il termine “maestranze” pensavo fosse presente solamente sui testi di storia industriale, ed invece no!
Una realtà leader che si impegna in un serio programma di sviluppo e valorizzazione delle persone, non capisce che quel cartello, pur avendo probabilmente un impatto poco significativo sul business, sicuramente è indice incondizionato di mancanza di coerenza.
Come si può conciliare il concetto di valorizzazione delle persone con il termine “maestranze”?
Per chi legge può sembrare strano dedicare un intero post ad un termine, in realtà non si tratta solo di un termine, ma di un concetto e di un approccio che è più che radicato all’interno di quella realtà.
Chi vive all’interno di quell’organizzazione probabilmente non dà più alcun peso a quel cartello innocente probabilmente perché vive all’interno di un paradigma, lo sforzo che tuttavia bisogna riuscire a sostenere è quello di costringersi ad uscire da quel tipo di paradigma dimostrando atteggiamenti che siano realmente coerenti tra loro.
Il rischio di trasmettere messaggi tra loro in contrapposizione potrebbe ripercuotersi indirettamente sull’intera validità di qualunque progetto di sviluppo e valorizzazione delle persone.
Il motto quindi è uno solo: “coerenza please!”