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Reti commerciali e utilità sociale

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Un altro Social Training Event™ si è appena concluso. La Direzione marketing consumer di Vodafone Italia ha raccolto  circa 24.000€ a favore delle attività della Fondazione Albero della vita.

In un giorno di lavoro, circa 90 persone, hanno messo a disposizione le loro competenze e le loro relazioni per contribuire a sostenere il progetto “zero – tre” dedicato al miglioramento della vita dei bambini dati in affido dal tribunale dei minori.

Non è male per un’organizzazione non profit, soprattutto  pensando al successo o spesso all’insuccesso delle raccolti fondi gestite direttamente dal loro personale. Ancora una volta mi chiedo come sia possibile che una grande attività di volontariato non riesca ad innescare i meccanismi di contaminazione o di coinvolgimento che consentirebbero di ottenere risultati simili. Leggi il seguito di questo post »

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La dura vita del donatore!!!

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Una volta si diceva che il mestiere più difficile per chi occupava di volontariato o in generale di non profit, fosse proprio quella di dover recuperare le risorse, soprattutto economiche per riuscire a portare avanti iniziative spesso con una forte ricaduta sul tessuto sociale.

Lo sappiamo, non è facile, soprattutto in momenti di crisi, raccogliere fondi, beni o servizi da destinare a persone che per infiniti motivi non possono permettersi di avere. Ecco allora che periodicamente si innescano gare di solidarietà incredibili in cui anche le persone più distanti dal terzo settore, mettono mano al portafoglio e contribuiscono al raggiungimento di risultati sociali sorprendenti, ne sono un esempio la raccolta alimentare del Banco Alimentare organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Albini, o ancora lo stesso Telethon (forse la più famosa e mediatica azione di raccolta fondi).

Tutto questo in un paese normale è segno di civiltà, di buon senso ma anche di consapevolezza rispetto alle esigenze primarie che spesso non riescono ad essere soddisfatte.

Fino a ieri, il compito difficile era di chi cercava di organizzare la raccolta fondi e non di chi contribuiva alla stessa.

Da ieri dicevamo, questo meccanismo si è interrotto (speriamo che sia un fenomeno limitato e frutto solo di stupidità) pare infatti che le maggiori difficoltà le abbia il donatore, che non è più libero di erogare liberamente un contributo in denaro o in beni senza essere insultato e considerato un infame sprovveduto.

E’ il caso del benefattore di ADRO piccolo centro in provincia di Brescia, reso famoso per l’assurda posizione assunta da un Sindaco che ha escluso alcuni bambini dalla mensa scolastica perché i genitori non pagavano la retta……..

Per porre fine alla questione è infatti intervenuto un donatore, un imprenditore, il signor Silvano Lancini che invece di ricevere il consenso della collettività per aver compensato alle mancate rette delle famiglie insolventi è stato attaccato, addirittura alcune mamme avrebbero detto: “ingiusto per chi paga la retta” (dichiarazione tratta da www.ilsole24ore.it), appare evidente che tale situazione non può che essere paradossale e far male non solo alle persone coinvolte ma all’interno mondo della solidarietà.

Questo post tuttavia nasce con un’altra finalità, non solo quella di evidenziare un fatto quantomeno fastidioso, ma anche quella di ragionare sugli approcci e sulle dinamiche che influenzano la raccolta fondi da un lato ma anche l’utilizzo dei fondi dall’altro.

Primo aspetto riguarda la raccolta fondi, non tutte le cause sociali trovano lo stesso gradimento dai donatori, e viceversa non tutti i soggetti utilizzatori dei fondi accettano di ricevere fondi da chiunque.

Tale limitazione ovviamente comporta possibili situazioni di crisi, da un lato il non profit che sostiene cause sociali poco “di moda” deve impegnarsi maggiormente ad arrivare alla “pancia” dei donatori, sforzandosi in una comunicazione ed in un coinvolgimento più intenso, dall’altro, sempre lo stesso non profit, deve essere in grado di apprezzare gli sforzi di chiunque cerchi di soddisfare una lacuna sociale.

Il ruolo del non profit dovrebbe essere anche quello di intercettare possibili disagi emergenti e latenti, nel caso specifico di ADRO, il primo interlocutore ad intervenire rispetto alla decisione del Sindaco doveva essere il non profit (magari lo ha anche fatto ma di certo non è emerso dalla cronaca), attraverso la propria rete di relazione, di conoscenze, ma anche di azioni concrete sul territorio. Immaginate un non profit che di fronte ad una decisione istituzionale, decida di muovere la collettività verso un ragionamento non scontato, avviando quindi un canale di finanziamento finalizzato ad un bisogno emergente, sarebbe stato sicuramente di tutt’altro impatto, e probabilmente certe affermazioni non sarebbero mai emerse.

Il ruolo quindi del terzo settore si trova continuamente, ed il caso di ADRO ne è un esempio, a confrontarsi con situazioni che sono al confine di una realtà fino ad ora immaginata, e con molta timidezza si trovano a gestire. Fare lo sforzo di uscire dai propri schemi consolidati ed interagire con il mondo delle istituzioni in maniera più decisa, senza temere le conseguenze, assegnerebbe al non profit un ruolo di protagonista nella definizione di un welfare che sempre più spesso viene confuso o non compreso.

Anche la Pasqua è innovazione: auguri a tutti!

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Colgo l’occasione per augurare a tutti una buona pasqua ricca di serenita, parlandovi dell’uovo di Pasqua.

Quando ero bambino, esistevano ovviamente molte meno varietà di uovo, e soprattutto i più ambiti erano quelli prodotti dalle note case produttrici di cioccolato, non solo per erano di qualità assolutamente superiore, ma anche perchè spesso contenevano una sorpresa più interessante. I cambiamenti degli scenari competitivi hanno influenzato anche il mercato delle uova pasquali, trasformandolo da mercato di assoluto dominio dei cioccolatieri, in mercato dominato dai produttori di giochi.(per un qualuqnue gourmand questo cambiamento rappresenta una terribile situazione). Appare quasi incredibile che un mercato che sembrava non temere concorrenza abbia subito inerme un’aggressione senza precedenti, spostando il focus dalla qualità del cioccolato a quello della sorpresa.

Perchè i cioccolatieri non hanno saputo interpretare questo bisogno? Perchè i cioccolatieri non si sono attrezzati per inserire all’interno delle loro uova di qualità, i giochi più ambiti dai bambini? Oggi rispondere può essere tanto banale quanto complesso, tuttavia è ovvio che le ortodossie dei cioccolatieri probabilmente hanno impedito di cogliere i confini del business delle uova pasquali. Ci sono alcune eccezioni, prima tra tutte la sempre leader Ferrero, che negli ultimi dieci anni soprattutto ha saputo sfruttare (forse in ritardo)  il fenomeno ovetto Kinder, facendolo diventare ovone Kinder.

Questo nuovo scenario ha portato i bambini ad essere più felici, ma non i genitori che si ritrovano con una casa piena di cioccolato di scarsissima qualità…. è proprio vero, sto invecchiando, ma in questo caso….”si sitava meglio quando si stava peggio….” Auguri a tutti!

Social Training Event™ RCS Pubblicità per la Fondazione L’Albero della Vita

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Lunedì 22 marzo Newton Management Innovation ha organizzato un nuovo Social Training Event™ che ha visto protagonista la forza vendita di RCS Pubblicità in favore della Fondazione L’Albero della Vita – Onlus.

Circa 130 professionisti della vendita hanno messo a disposizione le loro capacità commerciali per sostenere le importanti iniziative in favore dei bambini meno fortunati gestite dalla Fondazione L’Albero della Vita Onlus. In circa 7 ore siamo riusciti a raccogliere 25.779€. avviando quindi un nuovo processo di contaminazione tra professionisti e i volontari.

Il format del Social Training Event™ è riuscito a congiurare non solo un’azione formativa di crescita professionale, consentendo ai partecipanti di sperimentare le proprie competenze in un contesto differente rispetto al quotidiano, ma anche un’azione di responsabilità sociale concreta.

I fondi raccolti saranno utilizzati dalla Fondazione L’Albero della Vita per contribuire al mantenimento di una casa specializzata nell’accoglienza di bambini da zero e tre anni.

Per chi fosse interessato a continuare la raccolta lo potrà fare inviando un bonifico a:

FONDAZIONE L’ALBERO DELLA VITA ONLUS

CONTO CORRENTE BANCARIO N°2566

IBAN IT83 J 07601 01600 000032474264

Per approfondire la conoscenza di un Social Trainig Event™ puoi cliccare qui