raccolta fondi

Succede solo da McDonald’s?

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Quante volte vi è capitato di entrare dentro un negozio o ristorante e notare le campagne di solidarietà in ambito sociale? Sono molti gli esercizi che regolarmente sostengono progetti sociali cercando di coinvolgere i propri clienti con comunicazioni mirate e con iniziative specifiche. Le ultime due che ho notato sono state quella della catena alberghiera Sheraton in favore dell’Unicef e quella dei ristoranti McDonald’s in favore della fondazione per l’infanzia Ronald McDonald.

Entrambe le campagne, se pur con obiettivi sociali diversi, nascono con lo scopo di coinvolgere i clienti in un’azione allargata di raccolta fondi. All’interno di ogni camera Sheraton, ogni cliente “attento” può notare un piccolo cartoncino colorato con doppio logo Unicef / Sheraton in cui si comunicano i progetti sociali in cui si chiede un contributo che potrà essere direttamente inserito in fattura. In questo modo il cliente, dopo un pernottamento, all’atto del check-out, potrebbe senza alcuno sforzo effettuare una donazione. Si tratta di un’ottima soluzione, semplice, efficace, basata sul coinvolgimento di un numero elevato di clienti, quelli che ogni giorno transitano all’interno della catena. Leggi il seguito di questo post »

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Reti commerciali e utilità sociale

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Un altro Social Training Event™ si è appena concluso. La Direzione marketing consumer di Vodafone Italia ha raccolto  circa 24.000€ a favore delle attività della Fondazione Albero della vita.

In un giorno di lavoro, circa 90 persone, hanno messo a disposizione le loro competenze e le loro relazioni per contribuire a sostenere il progetto “zero – tre” dedicato al miglioramento della vita dei bambini dati in affido dal tribunale dei minori.

Non è male per un’organizzazione non profit, soprattutto  pensando al successo o spesso all’insuccesso delle raccolti fondi gestite direttamente dal loro personale. Ancora una volta mi chiedo come sia possibile che una grande attività di volontariato non riesca ad innescare i meccanismi di contaminazione o di coinvolgimento che consentirebbero di ottenere risultati simili. Leggi il seguito di questo post »

La dura vita del donatore!!!

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Una volta si diceva che il mestiere più difficile per chi occupava di volontariato o in generale di non profit, fosse proprio quella di dover recuperare le risorse, soprattutto economiche per riuscire a portare avanti iniziative spesso con una forte ricaduta sul tessuto sociale.

Lo sappiamo, non è facile, soprattutto in momenti di crisi, raccogliere fondi, beni o servizi da destinare a persone che per infiniti motivi non possono permettersi di avere. Ecco allora che periodicamente si innescano gare di solidarietà incredibili in cui anche le persone più distanti dal terzo settore, mettono mano al portafoglio e contribuiscono al raggiungimento di risultati sociali sorprendenti, ne sono un esempio la raccolta alimentare del Banco Alimentare organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Albini, o ancora lo stesso Telethon (forse la più famosa e mediatica azione di raccolta fondi).

Tutto questo in un paese normale è segno di civiltà, di buon senso ma anche di consapevolezza rispetto alle esigenze primarie che spesso non riescono ad essere soddisfatte.

Fino a ieri, il compito difficile era di chi cercava di organizzare la raccolta fondi e non di chi contribuiva alla stessa.

Da ieri dicevamo, questo meccanismo si è interrotto (speriamo che sia un fenomeno limitato e frutto solo di stupidità) pare infatti che le maggiori difficoltà le abbia il donatore, che non è più libero di erogare liberamente un contributo in denaro o in beni senza essere insultato e considerato un infame sprovveduto.

E’ il caso del benefattore di ADRO piccolo centro in provincia di Brescia, reso famoso per l’assurda posizione assunta da un Sindaco che ha escluso alcuni bambini dalla mensa scolastica perché i genitori non pagavano la retta……..

Per porre fine alla questione è infatti intervenuto un donatore, un imprenditore, il signor Silvano Lancini che invece di ricevere il consenso della collettività per aver compensato alle mancate rette delle famiglie insolventi è stato attaccato, addirittura alcune mamme avrebbero detto: “ingiusto per chi paga la retta” (dichiarazione tratta da www.ilsole24ore.it), appare evidente che tale situazione non può che essere paradossale e far male non solo alle persone coinvolte ma all’interno mondo della solidarietà.

Questo post tuttavia nasce con un’altra finalità, non solo quella di evidenziare un fatto quantomeno fastidioso, ma anche quella di ragionare sugli approcci e sulle dinamiche che influenzano la raccolta fondi da un lato ma anche l’utilizzo dei fondi dall’altro.

Primo aspetto riguarda la raccolta fondi, non tutte le cause sociali trovano lo stesso gradimento dai donatori, e viceversa non tutti i soggetti utilizzatori dei fondi accettano di ricevere fondi da chiunque.

Tale limitazione ovviamente comporta possibili situazioni di crisi, da un lato il non profit che sostiene cause sociali poco “di moda” deve impegnarsi maggiormente ad arrivare alla “pancia” dei donatori, sforzandosi in una comunicazione ed in un coinvolgimento più intenso, dall’altro, sempre lo stesso non profit, deve essere in grado di apprezzare gli sforzi di chiunque cerchi di soddisfare una lacuna sociale.

Il ruolo del non profit dovrebbe essere anche quello di intercettare possibili disagi emergenti e latenti, nel caso specifico di ADRO, il primo interlocutore ad intervenire rispetto alla decisione del Sindaco doveva essere il non profit (magari lo ha anche fatto ma di certo non è emerso dalla cronaca), attraverso la propria rete di relazione, di conoscenze, ma anche di azioni concrete sul territorio. Immaginate un non profit che di fronte ad una decisione istituzionale, decida di muovere la collettività verso un ragionamento non scontato, avviando quindi un canale di finanziamento finalizzato ad un bisogno emergente, sarebbe stato sicuramente di tutt’altro impatto, e probabilmente certe affermazioni non sarebbero mai emerse.

Il ruolo quindi del terzo settore si trova continuamente, ed il caso di ADRO ne è un esempio, a confrontarsi con situazioni che sono al confine di una realtà fino ad ora immaginata, e con molta timidezza si trovano a gestire. Fare lo sforzo di uscire dai propri schemi consolidati ed interagire con il mondo delle istituzioni in maniera più decisa, senza temere le conseguenze, assegnerebbe al non profit un ruolo di protagonista nella definizione di un welfare che sempre più spesso viene confuso o non compreso.

Social Training Event™ RCS Pubblicità per la Fondazione L’Albero della Vita

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Lunedì 22 marzo Newton Management Innovation ha organizzato un nuovo Social Training Event™ che ha visto protagonista la forza vendita di RCS Pubblicità in favore della Fondazione L’Albero della Vita – Onlus.

Circa 130 professionisti della vendita hanno messo a disposizione le loro capacità commerciali per sostenere le importanti iniziative in favore dei bambini meno fortunati gestite dalla Fondazione L’Albero della Vita Onlus. In circa 7 ore siamo riusciti a raccogliere 25.779€. avviando quindi un nuovo processo di contaminazione tra professionisti e i volontari.

Il format del Social Training Event™ è riuscito a congiurare non solo un’azione formativa di crescita professionale, consentendo ai partecipanti di sperimentare le proprie competenze in un contesto differente rispetto al quotidiano, ma anche un’azione di responsabilità sociale concreta.

I fondi raccolti saranno utilizzati dalla Fondazione L’Albero della Vita per contribuire al mantenimento di una casa specializzata nell’accoglienza di bambini da zero e tre anni.

Per chi fosse interessato a continuare la raccolta lo potrà fare inviando un bonifico a:

FONDAZIONE L’ALBERO DELLA VITA ONLUS

CONTO CORRENTE BANCARIO N°2566

IBAN IT83 J 07601 01600 000032474264

Per approfondire la conoscenza di un Social Trainig Event™ puoi cliccare qui

Gruppo 24 ore e Croce Rossa Italiana per la ricostruzione di Onna

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grazie 24 ore abruzzo

Interrompo la pausa estiva per comunicarvi una straordinaria notizia relativa alla conclusione della campagna di raccolta fondi “24 ore per l’Abruzzo”  organizzata da Newton Management Innovation per il Gruppo 24 ore in collaborazione con la Croce Rossa Italiana. In questi mesi attraverso diverse tipologie di iniziative che hanno visto coinvolti i dipendenti, i giornalisti, le società del gruppo 24 ore nonché i lettori, i fornitori e gli inserzionisti del quotidiano, hanno permesso di raccogliere 603.000€. che consentiranno di ricostruire ad Onna 15 case in legno con sistema antisismico.

E’ doveroso ringraziare ancora una volta tutti coloro che hanno reso possibile questa incredibile iniziativa di solidarietà, che a differenza di altre ha visto protagonista le persone, dipendenti e professionisti al fianco dei volontari uniti da una causa comune.

Vorrei ringraziare inoltre tutti i colleghi del Gruppo 24 ore, tutti i i dipendenti e i volontari e della Croce Rossa Italiana ed in particolare, Lucio Luzi, Dante Ferraris, Tommaso Della Longa e Francesco Rocca che in pochissimo tempo hanno attivato centinaia di persone su tutto il territorio nazionale. Oggi la solidarietà è diventata concreta. Grazie!

“Vendiamo solidarietà” continua per tutta la settimana

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Sabato 18 aprile in 20 piazze italiane, la forza vendita i dipendenti e i giornalisti del Gruppo 24 Ore hanno raccolto oltre 76.000€ coinvolgendo migliaia di persone in un’azione di sensibilizzazione alla solidarietà. Si tratta solo di un primo step di raccolta infatti, considerando l’entusiasmo di tutti noi è stato deciso di proseguire nella raccolta per tutta la settimana.

E’ stata un’esperienza incredibile per il numero di partecipanti e per l’estensione territoriale, dando il via ad un nuovo modo di raccolta fondi, dove contano i contributi raccolti ma anche la sensibilizzazione delle persone alla donazione.

Un ringraziamento particolare a tutti i volontari e dipendenti della Croce Rossa Italiana che in poco tempo hanno come al solito fatto un grandissimo lavoro logistico ed organizzativo (in molti casi facendo veramente l’impossibile per far riuscire l’iniziativa 

Vi ricordo il conto corrente per effettuare donazioni per le persone che oggi si trovano senza più nulla:

Conto corrente bancario C/C BANCARIO n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati -Tesoreria – Via San Nicola da Tolentino 67 – Roma. Intestato a: Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 – 00187 Roma.  Coordinate bancarie (codice IBAN) relative sono: IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020 CASUALE  24 ORE PER L’ABRUZZO

Conto corrente postale n. 300004 – Intestato a: ” Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 – 00187 Roma” CASUALE 24 ORE PER L’ABRUZZO

Social Training Event™ del Gruppo 24 ore insieme a Croce Rossa Italiana in favore della gente d’Abruzzo

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Venerdì 10 aprile ero presente ai funerali di Stato per le vittime del sisma, inutile dire che un’esperienza simile rientra tra le peggiori che si possano vivere. La situazione all’Aquila e dintorni è veramente drammatica, tuttavia tutte le forze messe in campo per governare questa fase di emergenza stanno lavorando molto bene ed in maniera sinergica, tutte orientate ad un unico obiettivo, quello di superare nel più breve tempo possibile l’emergenza per avviare la fase di ripristino della normalità.

Il motivo per cui mi trovavo all’Aquila, non era limitato a voler testimoniare la mia/nostra vicinanza alle vittime del sisma, ma anche per riuscire ad organizzare un Social Training Event™ attraverso il quale la forza vendita (e tutto il personale) del Gruppo sole 24 ore possa mettere a disposizione della Croce Rossa Italiana le competenze necessarie per raccogliere fondi per la gente d’Abruzzo.

Sabato 18 aprile dalle 08.00 alle 20.00 nelle principali piazze italiane, Il sole 24 ore e la Croce Rossa Italiana organizzeranno una vera gara di solidarietà per raccogliere quanti più contributi possibili.

L’eccezionalità dell’iniziativa “Vendiamo solidarietà” si identifica non nella semplice contribuzione ad un’importante causa sociale, ma nel voler coinvolgere quante più persone possibile in un progetto che ha una duplice finalità, raccogliere fondi ma anche sensibilizzare quante più persone verso la necessità di essere formati alla solidarietà, non solo e unicamente di fonte a maxiemergenze.

L’iniziativa “Vendiamo solidarietà” è un vero esempio di contaminazione di competenze e saperi; da un lato la forza commerciale del Sole 254 ore saprà mettere in atto tutte le capacità di vendita per riuscire a raccogliere contributi, dall’altro la Croce Rossa Italiana sarà garante dell’utilizzo dei fondi raccolti individuando obiettivi sociali strategici per la ricostruzione dell’Abruzzo.

Aver l’onore di poter coordinare una simile iniziativa, non mi fa dormire di notte, tuttavia sono convinto che i contributi di tutti siano realmente indirizzati nella stessa direzione: fare in modo che le persone che oggi non hanno più una casa, possano tornare alla vita normale nel più breve tempo possibile.

Vi aspetto a  Milano – Roma – Torino  – Napoli – Bologna – Rimini – Mantova – Trento – Treviso – Bari e Catania sabato 18 aprile dalle 08.00 alle 20.00. Anche 1 euro è fondamentale.

Vi ricordo il conto corrente per effettuare donazioni per le persone che oggi si trovano senza più nulla:

Conto corrente bancario C/C BANCARIO n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati -Tesoreria – Via San Nicola da Tolentino 67 – Roma. Intestato a: Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 – 00187 Roma.  Coordinate bancarie (codice IBAN) relative sono: IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020 CASUALE  24 ORE PER L’ABRUZZO

Conto corrente postale n. 300004 – Intestato a: ” Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 – 00187 Roma” CASUALE 24 ORE PER L’ABRUZZO

 

Social Training Event™ Findomestic per l’ospedale Meyer di Firenze

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Giovedì 22 gennaio a Firenze Newton Management Innovation ha organizzato insieme a Findomestic Banca una nuova edizione dell’innovativo format Social Training Event di cui vi ho in parte già parlato in un post nel mese di settembre 2008.

Firenze è stata “invasa” da oltre 200 professionisti della vendita che hanno messo a disposizione le loro capacità commerciali per sostenere due importanti realtà non profit cittadine – Girotondo per il Meyer e Noi per voi – che operano in maniera eccelsa per sostenere le attività del reparto di oncoematologia dell’ospedale pediatrico Meyer diretto dall’ineguagliabile dott. Maurizio Aricò.

La dinamica del social training event, come già accennato, prevede la “contaminazione” tra una realtà profit ed una realtà non profit al fine di ottenere alcuni obiettivi utili per entrambi:

  • sperimentare le proprie capacità professionali in contesti differenti rispetto a quelli consueti

  • sperimentare conccretamente quindi la discontinuità e l’imprevisto

  • assumere punti di vista differenti (questo vale soprattutto per il non profit, sempre scettico rispetto ai risultati raggiungibili)

  • contribuire ad azioni di generazione di valore sociale

  • amplificare il senso di appartenenza all’organizzazione (questo vale soprattutto per il profit, infatti il senso di appartenenza aumenta se si ritiene di lavorare per un’azienda attenta anche alle dinamiche sociali contestuali al propri ambito di azione)

Ciò che stupisce, nello specifico i volontari, sono i risultati che questi professionisti sono riusciti ad ottenere in 6 ore di raccolta fondi. Sono stati allestiti con la collaborazione delle due associazioni di volontariato 10 postazioni di raccolta in 9 piazze di Firenze, dalle ore 10 alle 16 del pomeriggio sono stati raccolti molti soldi. Quanti? Provate a fare un’ipotesi…10.000€, 15.000€, qualcuno potrebbe già essere stupefatto per queste due prime ipotesi… in realtà sono riusciti a raccogliere 94.678€ , lo ripeto e lo riscrivo novantaquattromilaseicentosettanottomilaeuro.

Bello vero!? Anzi sconvolgente, anche i volontari sono rimasti sconvolti, in molti anni di attività mai e poi mai si immaginavano di raggiungere un simile obiettivo… a dire il vero anche il sottoscritto quanto ha ipotizzato questa iniziativa aveva stimato una cifra leggermente più bassa!!!

dscn2269Gli effetti che è in grado di generare il Social Training Event, sono tuttavia duplici, da un lato consente al non profit di prendere atto che la qualità delle loro azioni non “core” come in questo caso, la raccolta fondi, possono essere migliorate e anche di molto, dall’altro consente ai partecipanti di comprendere maggiormente il valore e l’utilità del loro lavoro incrementando di molto l’orgoglio di appartenenza verso la propria azienda.

Non potrò mai dimenticare quanto detto da Andrea, uno dei partecipanti, il giorno dopo durante la consegna ufficiale del denaro raccolto: “Sono vent’anni che lavoro per questa azienda, non mi è mai capitato di vivere un’emozione così grande, non pensavo possibile che il mio lavoro potesse portarmi simili emozioni e motivazione. E’ un esperienza unica. Grazie…”.

Appare quindi evidente che gli effetti del Social training event sono davvero trasversali, oltre a portare all’interno dell’organizzazione la CSR, consente di ripensare al proprio lavoro alle proprie capacità e competenze.

dscn2273Il successo di questa iniziativa lo dobbiamo a molte persone, in primo luogo alla Direzione Risorse Umane di Findomestic che ha creduto dall’inizio in questo innovativo format sviluppato da Newton, già sperimentato in altre realtà ma mai per una banca, in secondo luogo ai volontari e ai responsabili di “Noi per voi” e “Girotondo per il Meyer”, ed infine un ringraziamento speciale va al dott. Maurizio Aricò, non solo per aver contribuito attivamente alla realizzazione dell’iniziativa, ma sopratutto per il preziosissimo lavoro che quotidianamente insieme al suo staff porta avanti a favore di bambini in difficoltà. Grazie Maurizio!

Chiunque volesse contribuire al reparto di oncoematologia dell’ospedale Meyer puoi inviare la propria donazione a:

Ciemmeesse Girotondo per il Meyer

c/c MPS Agenzia 6 Via Cocchi 24 (FI)

IBAN: IT 49 W 01030 02806 00000 1561481

c/c POSTALE 91946947

Il donatore fedele

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Si è svolto qualche tempo fa un workshop organizzato dall’Istituto Italiano della Donazione il cui focus era la  centralità della fedeltà del donatore. Anche per le organizzazioni non profit, diventa strategico lavorare alla costruzione di un sistema di potenziali donatori che fedelmente sostengono le attività istituzionali dell’organizzazione. La possibilità di disporre di donatori fedeli non solo consente di costituire una base di raccolta solida, ma anche e soprattutto costruire un dialogo duraturo con persone che sostengono la causa e posso direttamente o indirettamente diffondere i valori e i progetti organizzati e gestiti dall’organizzazione non profit.

In un articolo di Antonella Tagliabue (riportato di seguito) apparso sul Sole 24 ore, emerge la necessità da parte delle ONP di dotarsi di una struttura in grado di incrementare la raccolta di fondi, investendo fino ad un massimo del 15% delle entrate in attività di promozione. Tale percorso che condivido in parte, deve necessariamente essere incrementato da un ulteriore elemento strategico; le ONP devono ricorrere in investimenti “commerciali”, ma l’asset su cui devono investire maggiori risorse è tuttavia un altro, la priorità deve essere quello di consolidare (in alcuni casi creare) un network di relazioni che parte dai membri dell’organizzazione per arrivare ad estendersi verso la collettività. Spesso le persone che appartengono ad una ONP operano in maniera eccellente senza tuttavia sfruttare a pieno le proprie relazioni personali/professionali. Per creare la fedeltà diventa fondamentale consolidare i rapporti e la frequenza delle comunicazioni/informazioni. La promozione delle iniziative è utile per attirare donatori, se tuttavia l’ONP non è in grado di coltivare i rapporti con i donatori che arrivano in seguito ad una campagna, non sta generando un percorso in grado di costruire valore nel lungo periodo, non capitalizza l’investimento. Ragionare in termini di fedeltà significa essere i grado di condividere costantemente quanto l’organizzazione sta facendo, avendo contemporaneamente la capacità di raccogliere feedback da chi osserva o utilizza i servizi offerti.

 

Il donatore fedele si conquista a caro prezzo  di Antonella Tagliabue  – (www.ilsole24ore.it)

Raccogliere più fondi possibile e al minor costo, meglio ancora se a costo zero, e trovare donatori fedeli sono gli obiettivi di tutte le organizzazioni del non profit, indipendentemente da natura, dimensione e scopo di missione. Quando, però, si passa ad analizzare gli oneri e le modalità della raccolta fondi occorre fare numerose distinzioni. Le piccole associazioni, il cui operato si basa essenzialmente sull’impegno di soci, fondatori e volontari, sostengono generalmente costi di promozione irrisori, che molto spesso vengono coperti direttamente dai singoli, senza ricadute sul bilancio.

Anche per queste realtà cresce, però, l’esigenza di un approccio più sistematico e programmato alla raccolta, innanzitutto per garantire la continuità dei progetti. A questo proposito è da segnalare positivamente la presenza crescente di un budget previsionale all’interno dei bilanci.

Un altro elemento distintivo e premiante in termini di raccolta fondi sembra essere il forte radicamento sul territorio: la prossimità del donatore e la condivisione dei valori e della cultura del contesto in cui nasce l’associazione sono elementi che favoriscono la fedeltà.

Discorso a parte meritano, invece, le realtà che si finanziano principalmente con risorse pubbliche: anche per loro le spese di promozione sono generalmente molto basse, limitate alla necessità di gestire le relazioni e i rapporti con enti quali il ministero degli Esteri o l’Unione europea.

Per le associazioni che, invece, si sostengono soprattutto grazie a fondi privati, alcune delle quali – come Amnesty o Greenpeace – rifiutano per statuto finanziamenti pubblici, trovare donatori richiede risorse. Soprattutto per quelle più grandi diventano indispensabili la pianificazione strategica della raccolta e gli strumenti del marketing e della comunicazione tipici del mondo profit, anche per affrontare una crescente competizione.
Il benchmark elaborato da Un-Guru per «Il Sole-24 Ore del lunedì» stabilisce che, per una gestione equilibrata delle risorse, bisognerebbe investire in raccolta fondi e promozione fino a un massimo del 15% delle entrate. Il 70% circa del campione esaminato, in linea con il dato della precedente indagine sui bilanci, rientra ampiamente nel limite suggerito.

Diverse sono, invece, le cause che motivano il superamento della soglia indicata. In alcuni casi si registra una mancanza di efficienza collegata al fatto di voler sostenere tante, a volte troppe, attività promozionali, con l’obiettivo di offrire al donatore tutte le diverse possibilità di contribuire. Alcune associazioni hanno poi intrapreso iniziative di lungo periodo per le quali sostengono oggi costi il cui ritorno, non garantibile, è dilazionato nel tempo: si tratta, per esempio, delle campagne per attirare i “grandi donatori”, soprattutto le aziende, e per ottenere eredità e lasciti.