Banca

One4C di Unicredit e l’irresponsabilità del sindacato

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Circa un anno fa il Consiglio di Amministrazione di Unicredit presentava il progetto “One4c” ovvero un progetto di cambiamento culturale finalizzato ad incrementare la soddisfazione dei clienti e la vicinanza con il territorio. Il progetto si basa anche su una riorganizzazione finalizzata a creare una maggiore risposta alle mutevoli esigenze della clientela.

Leggendo la presentazione effettuata il 15 dicembre 2009 all’interno del CdA emerge un buon progetto utile ad innescare un necessario cambio di marcia della più importante organizzazione bancaria italiana.

Ad un anno di distanza possiamo iniziare ad analizzare gli effetti del progetto, in particolare occorre soffermarsi sul  ruolo assunto dai sindacati in questa operazione. Leggi il seguito di questo post »

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Non è compito mio!!!

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gramellini foto

Il post di oggi mi viene suggerito dal fondo di  Massimo Gramellini apparso su La Stampa. Nelle poche ma sempre pungenti e attente frasi di Gramellini, emergono tutti gli elementi per affermare ancora una volta la necessità di sviluppare un management sostenibile guidato da coraggio ma soprattutto da responsabilità, o meglio voglia di assumersi responsabilità. Non mi riferisco ovviamente al sistema bancario (caso citato nell’artciolo) in particolare, ma più in generale occorre ripensare e reinterpretare il ruolo che ognuno di noi assume all’interno delle organizzazioni, soprattutto aziendali.

Ecco qui l’articolo di Massimo Gramellini:

“L’altro ieri, a Settimo Torinese, il signor Giovanni ha gambizzato la signora Silvana, che gli aveva negato un prestito. Ieri diversi lettori hanno telefonato a La Stampa per dire: ha fatto bene. E a me è venuto un brivido. Ho scritto Giovanni e Silvana, invece che un «panettiere indebitato» e «una direttrice di filiale» perché ho l’impressione che si uscirà da questa crisi solo se smetteremo di trattare gli altri come dei simboli e ricominceremo a considerarli delle persone. Il piccolo imprenditore strozzato dalla mancanza di ordini non vede nel bancario la rotellina impotente di un meccanismo anonimo, ma il capro espiatorio perfetto. E il bancario, stritolato dalla gabbia dei regolamenti interni, non dialoga più con Francesco o Maria, con le loro storie e le loro capacità,ma con i clienti X e Y a rischio d’insolvenza. Ho saputo di un artigiano che si è visto rifiutare il pagamento di una bolletta di 8 euro perché il computer negava alla banca il permesso di pagare. È questa rigidità arida che ci sta finendo. La solidarietà è diventata un dentifricio per sbiancarsi la coscienza, invece significa mettersi nei panni degli altri e smetterla di considerarli pedine intercambiabili, singole voci di una lista memorizzata in qualche archivio. Non siamo tutti uguali, al di qua dello sportello come al di là. Ci sono lo scansafatiche e il manigoldo: non meritano aiuto. E ci sono l’artigiano volenteroso e l’imprenditore che si indebita per non licenziare: questi vanno foraggiati strizzando anche un occhio, alla faccia dei regolamenti e delle griglie dei computer. Perché alla fine, porca miseria, siamo ancora esseri umani.” (fonte La Stampa 16 luglio 2009)

Social Training Event™ Findomestic per l’ospedale Meyer di Firenze

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totem-findomestic

Giovedì 22 gennaio a Firenze Newton Management Innovation ha organizzato insieme a Findomestic Banca una nuova edizione dell’innovativo format Social Training Event di cui vi ho in parte già parlato in un post nel mese di settembre 2008.

Firenze è stata “invasa” da oltre 200 professionisti della vendita che hanno messo a disposizione le loro capacità commerciali per sostenere due importanti realtà non profit cittadine – Girotondo per il Meyer e Noi per voi – che operano in maniera eccelsa per sostenere le attività del reparto di oncoematologia dell’ospedale pediatrico Meyer diretto dall’ineguagliabile dott. Maurizio Aricò.

La dinamica del social training event, come già accennato, prevede la “contaminazione” tra una realtà profit ed una realtà non profit al fine di ottenere alcuni obiettivi utili per entrambi:

  • sperimentare le proprie capacità professionali in contesti differenti rispetto a quelli consueti

  • sperimentare conccretamente quindi la discontinuità e l’imprevisto

  • assumere punti di vista differenti (questo vale soprattutto per il non profit, sempre scettico rispetto ai risultati raggiungibili)

  • contribuire ad azioni di generazione di valore sociale

  • amplificare il senso di appartenenza all’organizzazione (questo vale soprattutto per il profit, infatti il senso di appartenenza aumenta se si ritiene di lavorare per un’azienda attenta anche alle dinamiche sociali contestuali al propri ambito di azione)

Ciò che stupisce, nello specifico i volontari, sono i risultati che questi professionisti sono riusciti ad ottenere in 6 ore di raccolta fondi. Sono stati allestiti con la collaborazione delle due associazioni di volontariato 10 postazioni di raccolta in 9 piazze di Firenze, dalle ore 10 alle 16 del pomeriggio sono stati raccolti molti soldi. Quanti? Provate a fare un’ipotesi…10.000€, 15.000€, qualcuno potrebbe già essere stupefatto per queste due prime ipotesi… in realtà sono riusciti a raccogliere 94.678€ , lo ripeto e lo riscrivo novantaquattromilaseicentosettanottomilaeuro.

Bello vero!? Anzi sconvolgente, anche i volontari sono rimasti sconvolti, in molti anni di attività mai e poi mai si immaginavano di raggiungere un simile obiettivo… a dire il vero anche il sottoscritto quanto ha ipotizzato questa iniziativa aveva stimato una cifra leggermente più bassa!!!

dscn2269Gli effetti che è in grado di generare il Social Training Event, sono tuttavia duplici, da un lato consente al non profit di prendere atto che la qualità delle loro azioni non “core” come in questo caso, la raccolta fondi, possono essere migliorate e anche di molto, dall’altro consente ai partecipanti di comprendere maggiormente il valore e l’utilità del loro lavoro incrementando di molto l’orgoglio di appartenenza verso la propria azienda.

Non potrò mai dimenticare quanto detto da Andrea, uno dei partecipanti, il giorno dopo durante la consegna ufficiale del denaro raccolto: “Sono vent’anni che lavoro per questa azienda, non mi è mai capitato di vivere un’emozione così grande, non pensavo possibile che il mio lavoro potesse portarmi simili emozioni e motivazione. E’ un esperienza unica. Grazie…”.

Appare quindi evidente che gli effetti del Social training event sono davvero trasversali, oltre a portare all’interno dell’organizzazione la CSR, consente di ripensare al proprio lavoro alle proprie capacità e competenze.

dscn2273Il successo di questa iniziativa lo dobbiamo a molte persone, in primo luogo alla Direzione Risorse Umane di Findomestic che ha creduto dall’inizio in questo innovativo format sviluppato da Newton, già sperimentato in altre realtà ma mai per una banca, in secondo luogo ai volontari e ai responsabili di “Noi per voi” e “Girotondo per il Meyer”, ed infine un ringraziamento speciale va al dott. Maurizio Aricò, non solo per aver contribuito attivamente alla realizzazione dell’iniziativa, ma sopratutto per il preziosissimo lavoro che quotidianamente insieme al suo staff porta avanti a favore di bambini in difficoltà. Grazie Maurizio!

Chiunque volesse contribuire al reparto di oncoematologia dell’ospedale Meyer puoi inviare la propria donazione a:

Ciemmeesse Girotondo per il Meyer

c/c MPS Agenzia 6 Via Cocchi 24 (FI)

IBAN: IT 49 W 01030 02806 00000 1561481

c/c POSTALE 91946947