era della contaminazione

Una nuova definizione di Management Sostenibile

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Sono passati circa 10 anni dalla prima definizione di management sostenibile. Il concetto di contaminazione tra profit e non profit era uno dei pilastri di base dell’ispirazione, a questo ho unito una nuova visione e analisi delle prassi di CSR che allora stavano crescendo in maniera sicuramente interessante. La contaminazione e la sostenibilità rappresentando quindi gli ingredienti fondamentali di un modo diverso di interpretare il modo di gestire le imprese, ma soprattutto le persone.

La nascita di questo blog non voleva e non vuole essere una sintesi o un bignami delle più emergenti teorie manageriali, ma un osservatorio della realtà quotidiana vista con lenti di osservazioni differenti. Leggi il seguito di questo post »

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Un esercizio di contaminazione: Convegno Di.Ma sabato 26 settembre

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Sabato 26 settembre ore 09.00 presso il Museo Etnografico “C’era una volta” ad Alessandria parteciperò ad una giornata di studio sull’evoluzione della Protezione Civile. Anche questa, volta pur indossando il cappello di Emergency Manager, non scorterò di sottolineare il fondamentale ruolo della contaminazione di esperienze, saperi, competenze e ruoli, sia in ambito profit che non profit. Il mio intervento prenderà in considerazione la necessità di pianificare lo sviluppo delle competenze all’interno delle organizzazioni di protezione civile. In altri termini cercherò di evidenziare il legame esistente tra una lo sviluppo delle competenze interne e le ricadute sulle attività di protezione civile intese soprattutto come impatto sulla cultura della protezione civile. Cliccando qui troverete il programma della giornata studio organizzata dall’Associazione Nazionale Disaster Manager del Piemonte; l’ingresso è libero.

Qui troverete tutti gli interventi della giornata di studio andati in streaming sul sito del quotidiano La Stampa, grazie al contributo di Massismo Putzu.

https://www.streamera.tv/movie/110432/mobile-2015-09-26-12-15-15/

 

L’Era della contaminazione al Nonprofit Leadership Forum

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Sono passati oltre 5 anni dalla pubblicazione del libro “L’era della contaminazione”, dove con l’amico Dante Paolo Ferraris, affrontavamo il tema della contaminazione tra profit e non profit.

Mettere a confronto il mondo profit, con le sue dinamiche i suoi tempi, la sua cultura, con il mondo non profit, a sua volta contraddistinto da differenti e spesso divergenti dinamiche manageriali, ci sembrava un buon modo per parlare di evoluzione sociale di entrambe le realtà. Leggi il seguito di questo post »

Reti commerciali e utilità sociale

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Un altro Social Training Event™ si è appena concluso. La Direzione marketing consumer di Vodafone Italia ha raccolto  circa 24.000€ a favore delle attività della Fondazione Albero della vita.

In un giorno di lavoro, circa 90 persone, hanno messo a disposizione le loro competenze e le loro relazioni per contribuire a sostenere il progetto “zero – tre” dedicato al miglioramento della vita dei bambini dati in affido dal tribunale dei minori.

Non è male per un’organizzazione non profit, soprattutto  pensando al successo o spesso all’insuccesso delle raccolti fondi gestite direttamente dal loro personale. Ancora una volta mi chiedo come sia possibile che una grande attività di volontariato non riesca ad innescare i meccanismi di contaminazione o di coinvolgimento che consentirebbero di ottenere risultati simili. Leggi il seguito di questo post »

Impact catalyst: un esempio di contaminazione

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Si chiama impact catalyst program, ovvero un innovativo programma sostenuto da LGT Venture Philantrophy, società di asset management, che nel 2007 ha avviato questa piattaforma attraverso la quale professionisti dotati delle necessarie competenze si mettono a disposizione di partner non profit con lo scopo di sviluppare il loro campo di azione e avviare un processo manageriale evoluto.

I professionisti non partecipano ai progetti /selezionate da LGT come volontari, ma come veri e propri professionisti che per 11 mesi si mettono a disposizione di un progetto di sviluppo.

Icats, questa è la sigla del progetto, rappresenta sicuramente una nuova frontiera dello sviluppo del terzo settore, destinato in questo modo ad assumere un ruolo sempre più da protagonista nel nuovo welfare state europeo, in altre parole un buon esempio di “contaminazione”.

Individuo solamente alcune perplessità rispetto all’efficacia del programma, per lo meno in Italia, primo problema riguarda il costo dei professionisti che in parte sarà sostenuto anche dai partner non profit oltre che da LGT, il secondo problema riguarda invece la capacità e la volontà del non profit italiano di saper cogliere una così importante opportunità di sviluppo manageriale e organizzativo.

Relativamente al primo problema, penso che l’elemento più critico sia trovare candidati esperti capaci di relazionarsi con il mondo non profit e disposti a percepire uno stipendio che probabilmente sarà inferiore (in alcuni casi di molto inferiore) rispetto ad uno stesso ruolo nel settore for profit, tale condizione accentuata, soprattutto in Italia, potrebbe rischiare di compromettere la buona riuscita del programma; relativamente al secondo problema, le cose sono ancora più serie, sono infatti poche le organizzazioni non profit che accetterebbero di accogliere all’interno delle loro organizzazioni professionisti senza averli selezionati direttamente (la selezione dei professionisti e in capo a LGT), inoltre sono ancora meno le organizzazioni non profit in grado di avere una visione manageriale chiara per la quale rischiare il supporto di una consulenza manageriale di alto profilo. Se ancora oggi assistiamo a organizzazioni non profit, che improvvisano strategie di sviluppo spesso basate sulla “sussidiarietà” di enti pubblici, figuriamo con quale entusiasmo potrebbero accettare di essere “governate” da un pool di esperti esterni. L’idea degli iCATS mi sembra entusiasmante, non solo perché offre opportunità ai manager di far esperienza in un settore complesso come quello non profit, ma anche perché consentirebbe al terzo settore di incrementare la professionalità e la capacità di rispondere ad esigenze sociali emergenti, tuttavia prima degli iCATS occorrerebbe incrementare la consapevolezza dell’incompetenza manageriale all’interno de terzo settore, per far questo una mano la potrebbero fornire i Centri Servizi e le Fondazioni Bancarie, ad esempio aumentando la richiesta di qualità dei progetti ammessi ai bandi di finanziamento.

Massimo Barra e Daniele Borioli presentano “L’era della Contaminazione”

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Massimo Barra, Presidente della commissione permanente della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e Daniele Borioli, Assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte dialogheranno con gli autori sabato 6 marzo alle ore 16.30 presso il Centro Comunale di Cultura di Valenza (AL). Trattandosi di “contaminazione” abbiamo pensato di far interagire tra loro più mondi quello del non profit, e quello della pubblica amministrazione portando esperienze di alto livello e di sicuro interesse. Non mancherà come coordinatrice l’eccezionale Antonella Mariotti giuornalista de La Stampa.

Vi aspettiamo  sabato 06 marzo alle ore 16.30 presso il Centro Comunale di Cultura in piazza XXXI Martiri a Valenza (AL).

Presentiamo “L’era della contaminazione” a Torino!!!

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COVER LIBRO

Martedì 30 giugno alle ore 18.30 presenteremo, presso il Circolo dei Lettori in via Bogino, 9 (Palazzo Graneri della Roccia) a Torino il nostro libro “L’era della contaminazione”. Oltre al sottoscritto e a Dante Ferraris, saranno presenti Angelo Conti della Fondazione Specchio dei Tempi de La Stampa e Antonella Mariotti giornalista de La Stampa.

Ulteriori approfondimento sul libro li protrete trovare cliccando qui

Sarà un’altra occasione per scambiarci idee e approfondire temi trattati nel testo.

Vi aspettiamo!!!!

L’era della contaminazione… da oggi in libreria

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COVER LIBRO

L’era della contaminazione è il titolo del libro che ho realizzato con l’amico Dante Paolo Ferraris. In questo testo riprendiamo molti dei temi trattati in maniera trasversale in questo blog.  L’idea nasce da esperienze diverse, abbiamo cercato di avvicinare il mondo profit e quello non profit cercando di proporre un nuovo approccio manageriale basato proprio sulla contaminazione delle passioni, delle competenze e delle passioni.

Per competere in un’era complessa non è pensabile separare le discipline, è necessario “contaminare” i saperi per essere in grado di affrontare scenari difficilmente prevedibili.

Il libro ospita alcuni contributi di esponenti del mondo profit, non profit e di quello istituzionale, in particolare ringrazio:, Giuseppe Zamberletti, Teresina Torre, Fabrizio Grattarola, Kostas Moschochoritis.

Ringrazio infine Giovanni Bastianini e Guido Bertolaso per avere contributo e realizzato la prefazione del libro.

Avremo modo di parlare nelle prossime settimane dei contenuti del libro, nel frattempo attendo i vostri feedback.