inclusione
Airbnb reinventa la CSR! Quando la responsabilità sociale e il business parlano la stessa lingua!
A questo punto possiamo realmente dire “Ci siamo”, o meglio “Finalmente ci siamo!!!”
A cosa mi riferisco? Allo sviluppo di un business socialmente responsabile, ad una realtà in cui CSR e Business parlano esattamente la stessa lingua.
I primi ad arrivare al traguardo sono stati i fondatori di Airbnb, che con l’iniziativa #weaccept raggiungono un altro primato mondiale. Leggi il seguito di questo post »
Newton partner di “Parole Ostili”
Non potevamo mancare al più importante appuntamento nazionale dedicato ad uno più attuali temi legati alla comunicazione e ai suoi effetti nella vita quotidiana delle persone e delle imprese. Si tratta di un evento unico nel suo genere perché nasce con l’idea di affrontare direttamente il tema dell’hate speech, assumendo differenti prospettive che spesso vengono sottovalutate. Leggi il seguito di questo post »
Un CRM (vero) per la Direzione HR come acceleratore di inclusione
Viviamo in un contesto sempre più strano in cui sono presenti approcci tra loro opposti. Da un lato assistiamo ad una quasi maniacale dichiarazione di volere essere sempre più vicini al cliente, al prospect e al referrals, dall’altro al contrario assistiamo ad una standardizzazione dell’approccio interno all’azienda nei confronti delle persone che lavorano all’interno.
Se nell’ambito commerciale, le politiche sofisticate di CRM sono ormai decisamente diffuse, la stessa logica non la ritroviamo all’interno dell’azienda nei confronti dei propri dipendenti.
Se il contesto spinge consapevolmente o inconsapevolmente le aziende ad un orientamento sempre più inclusivo, si renderà necessario rimappare le caratteristiche, le abitudini, le passioni e non solo le competenze delle persone che lavorano all’interno dell’organizzazione. Leggi il seguito di questo post »
Quando i nobili rubinetti fanno acqua da tutte le parti.
Sempre più spesso assistiamo a livello globale ad un’intensificazione dei legami esistenti tra la reputazione, la responsabilità sociale, la sostenibilità e l’inclusione, elementi che diventano strategici se visti congiuntamente e integralmente.
Questo mix di elementi consente all’impresa di essere monitorata, apprezzata e valorizzata da tutti gli stakeholders; la coerenza tra le azioni diventa la leva strategica per generare valore economico e sociale attraverso la costruzione di una cultura aziendale fondata sull’apprezzamento delle differenze, sull’inclusione, sulla sostenibilità del business e su un forte coinvolgimento di tutti in particolar modo dei dipendenti.
Leggendo le cronache di questi giorni rimango sorpreso della leggerezza di certe azioni avviate da chi si definisce leader di mercato. Il caso è quello della rubinetteria Nobili dove lo stesso proprietario Alberto Nobili ha voluto celebrare pubblicamente i maggiori assenteisti. L’antivigilia di Natale ha organizzato questo evento all’interno dello stabilimento consegnando il premio come maggiori assenteisti a tre colleghi, senza tuttavia contemplare i motivi o pensare alle retro azioni di tale comportamento.
Se l’intenzione di contrastare l’assenteismo è del tutto legittima, il percorso che si è deciso di affrontare è del tutto insensato e superficiale.
Non si tratta solo di un giudizio soggettivo, penso che oggettivamente sia stato un errore a causa delle controazioni che si innescheranno da oggi in poi. E’ possibile che da qui ad un anno i dati relativi all’assenteismo migliorino, non per questo i problemi o la produttività di questa azienda saranno risolti, anzi.
Umiliare pubblicamente i propri collaboratori genera senza dubbio una maggiore coesione nei confronti dei più deboli, passando in secondo piano l’analisi circa la causa giusta o sbagliata dell’assenza.
Maggiore coesione verso il basso significa creare una cultura aziendale di contrapposizione, non di coesione e non di inclusione, dove la logica dell’uno contro l’altro, del io vinco e tu perdi, diventa una regola diffusa.
Si tratta di ottimo caso di miopia manageriale in cui si utilizza il poter gerarchico per condizionare i comportamento della massa, scordandosi che il ruolo manageriale è quello di far crescere a qualunque livello il senso di appartenenza e soprattutto di responsabilità.
I più vicini al pensiero dell’imprenditore, staranno pensando alla scarsità di strumenti a disposizione per ostacolare l’assenteismo, perdendo tuttavia di vista il fatto che tale fenomeno non può essere contrastato solo con le norme, ma attraverso una maggiore apertura e collaborazione tra chi contribuisce ogni giorno al successo dell’azienda.
In altri termini si vince l’assenteismo facendo in modo che i primi sponsor dell’azienda, le prime sentinelle siano le persone che sentono propria l’azienda e che ogni giorno parlano con gli assenti siano in grado di far comprendere le conseguenze negative della loro azione.
Voi investireste in un’azienda che ha un comportamento discriminatorio nei confronti dei propri dipendenti? Non si tratta solo di un problema di esclusione, ma di sostanza. Come sarà il clima aziendale in Nobili dopo lo spettacolo offerto dal Sig. Alberto? Quale sarà la propensione al sacrificio, l’attenzione ai dettagli, l’imprenditorialità, il senso di responsabilità diffuso tra i dipendenti? I grandi clienti dell’azienda saranno soddisfatti di avere un fornitore come le rubinetterie Nobili? Sono tutti quesiti che direttamente o indirettamente peseranno sul futuro dell’azienda, ciò che stupisce è il fatto che un manager non le abbia considerate a pieno prima di organizzare un triste spettacolo come quello andato alle cronache nelle scorse settimane.
Allego di seguito l’articolo di Marcello Giordani apparso su La Stampa del 31/01/2016
Global inclusion: una buona lettura per iniziare il 2015.
Il 2015 sarà l’anno dell’inclusione. Ma cosa si intende per inclusione? Quali sono le differenze concrete tra esclusione ed inclusione. Come può un’organizzazione sviluppare inclusione e renderla un fattore competitivo e di successo?
Molte volte abbiamo parlato dell’importanza del legame tra la cultura aziendale, il change management, e la strategia aziendale; a questo legame si inserisce un’apertura verso un approccio sempre più multistakeholder quale elemento di successo per costruire approccio strategico sempre più sostenibile e di medio e lungo periodo.
Il tema dell’inclusione ha la caratteristica di mettere insieme tutti questi aspetti, quelli culturali, quelli strategici, quelli relativi al change management. Leggi il seguito di questo post »