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20 – 20 – 20

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Si chiama “20-20-20” il nuovo piano dell’Unione Europea sull’ambiente, l’obiettivo è quello ridurre entro il 2020 il 20% delle emissioni di anidride carbonica, portare al 20% il ricorso a fonti rinnovabili di energia e ridurre del 20% i consumi energetici il tutto al fine di migliorare la qualità dell’ambiente all’interno dell’Unione Europea.

Quando ho letto questa notizia il mio primo pensiero è stato “finalmente una bella notizia!”, subito dopo però leggo sia l’intervento del Ministro Ronchi e del Ministro Prestigiacomo, allarmati per il rischio di insostenibilità economica derivante dal rispetto della normativa, sia una nota Confindustria dove addirittura si parla di “rischio di competitività” per l’industria italiana, e rimango perplesso soprattutto per l’incoerenza di tale presa di posizione.

Da un lato assistiamo ad un continuo proliferare di iniziative di CSR ad opera delle più importanti aziende italiane o multinazionali operanti in Italia, concretizzandosi anche in un’attenta gestione dell’impatto ambientale, dall’altro ad una dura presa di posizione di Confidustria, nei confronti di questo nuovo piano che, necessariamente si scontra con i trend di responsabilità sociale ed ambientale annunciata e comunicata dalle grandi realtà economiche di questo paese. Leggi il seguito di questo post »