Credit crunch: ci pensa Starbucks
Oggi vi segnalo un’iniziativa realizzata dalla Fondazione Starbucks che dovrebbe far riflettere tutti, ed in particolare chi si occupa di credito.
Sturbucks in accordo con Opportunity Finance Network ha avviato l’iniziativa Create jobs for USA, ovvero ha messo a disposizione 5 milioni di dollari per iniziare a finanziare a fondo perduto imprese (soprattutto PMI) che hanno difficoltà a reperire crediti pressoi canali istituzionali. Oltre a questa importante somma, l’elemento più significativo è stato quello di avviare una vera e propria raccolta fondi presso i quasi 7000 locali della catena, raccogliendo dal primo di novembre oltre 42 milioni di dollari.
Vi ricordate il periodo in cui prese il via la possibilità di rinegoziare i mutui? Io si perché personalmente ho rinegoziato e trasferito il mutuo di casa mia. In quel periodo (stiamo parlando del 2008) le banche si comportavano come la grande distribuzione, ogni giorno volantini, offerte, sottocosto, pur di aumentare la propria base clienti. Oggi tutto questo sembra frutto di un passato lontano che lontano non è.
Questi comportamenti di brevissimo periodo hanno degli effetti su tutti noi, il rischio è quello di diseducare alla capacità di pianificazione finanziaria, piuttosto che non abituare il cliente ad avere criteri certi e soprattutto stabili con i quali potersi confrontare per riuscire a richiedere credito.
Queste azioni contraddittorie spesso non rientrano nei report di sostenibilità delle banche, eppure sono queste le azioni di irresponsabilità, o responsabilità che dovrebbero essere dichiarate e monitorate.
In Italia non abbiamo una catena così forte come Starbucks, ma forse la stessa iniziativa non avrebbe avuto lo stesso successo, per motivi culturali, economici e di credibilità. Un’azione di responsabilità sociale è tale se chi la diffonde, è credibile e coerente con le proprie azioni di breve e di medio periodo