Formazione e CSR: perchè no?
Vorrei parlarvi un’esperienza che sto vivendo in questo periodo relativo alla crescente richiesta di formazione manageriale in ambito di CSR. Spesso quando si pensa alla formazione sui temi della CSR, si pensa ad una formazione di nicchia delegata o ai vertici aziendali o ai referenti della CSR, sempre più spesso tuttavia, la complessità delle esigenze aziendali sta portando in primi piano la necessità di assumere una visione differente rispetto alla verticalizzazione delle posizioni, sforzandosi di assumere prospettive differenti.
Affrontare i temi della CSR diventa quindi un modo per spostare la discussione dall’io al noi, ragionando sulle conseguenze delle azioni degli individui (o delle funzioni) sugli altri interlocutori interni od esterni (stakeholder). L’assunzione di responsabilità rispetto alle conseguenze delle proprie azione rappresenta ad esempio un buon modo per parlare di cambiamento senza che sia realmente in atto un vero processo di cambiamento. Assumere infatti una prospettiva multistakeholder può consentire a tutti di prendere consapevolezza rispetto alle azioni e retroazioni delle stesse, facilitando una prospettiva complessa e non lineare.
Oltre alla consapevolezza sulle conseguenze delle azioni rispetto alla percezione di visione degli stakeholder, la formazione sulla CSR consente di creare sviluppare maggiormente il proprio senso di identità nell’ottica di costruire una cultura aziendale condivisa. La creazione dell’identità passa attraverso la condivisione dei valori comuni presenti, vissuti e agiti all’interno dell’organizzazione per la quale si lavora; a questo si aggiunge il confronto con l’esterno che sempre più spesso influenza la percezione dei valori aziendali.
Attraverso un approccio tipico della CSR si riesce a far ragionare l’individuo sia in un’ottica interna (i valori aziendali) sia in un’ottica esterna (stakeholder e percezione).
L’equilibrio tra la percezione interna e la reputazione esterna consolida il senso di appartenenza e l’identità. Il fatto che grandi realtà si stiano affacciando a questi temi integrando il concetto di responsabilità sociale al business è indubbiamente un indicatore che fa ben sperare rispetto al futuro e rispetto al modo di immaginare un nuovo modo di gestire l’impresa. Saper far uscire la CSR dai propri confini storici e farla diventare patrimonio di ogni singolo individuo rappresenta indubbiamente un passo verso la costruzione di un management sostenibile diffuso. L’approccio CSR inside di cui più volto ho parlato inizia ad essere una realtà che inizia a contaminare differenti ambiti di business e questo non può che essere considerato una buona prassi manageriale.