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Gomito a gomito divergente

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Quando si sente l’espressione “gomito a gomito” suppongo che anche a voi venga in mente una situazione in cui due  o più persone lavorano o in generale conducono un’attività con lo stesso  obiettivo, condividendo gli sforzi ma anche i risultati.

In realtà ciò che voglio raccontarvi è frutto di una lunga osservazione di ciò che accade all’intero di organizzazione complesse, sia profit e che non non, dove convivono persone che pur lavorando “gomito a gomito”, non solo non sono consapevoli di non condividere lo stesso obiettivo, ma svolgono attività che pur erogate con la buona fede portano a distinti risultati.

Perché accade tutto questo? Il fine comune all’interno di un’organizzazione dovrebbe essere lo stesso per tutti, tuttavia, pare che per differenti motivi, spesso di poco conto e altre volte frutto di una totale incoerenza, non sempre sia vero.

Le organizzazioni che si strutturano attraverso strutture centralizzate sui territori sono quelle chè più soffrono il problema del gomito a gomito divergente, ovvero la direzione centrale pensa e lavora per arrivare ad una meta, le strutture decentrate, pur condividendo il fine, interpretano a loro volta il mandato, in alcuni casi, migliorando l’intento iniziale, in altre distruggendole o rendendolo snaturato e quindi inefficace. Leggi il seguito di questo post »

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Gli obiettivi dei Sindaci!

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immagine-municipio  A partire dal primo gennaio 2009, i Sindaci e con loro tutti gli amministratori e i consiglieri, subiranno un taglio del 30% delle loro indennità se non rispetteranno il patto di stabilità in relazione al bilancio 2008.

Questa nuova norma innesca una riflessioni circa il ruolo e responsabilità dei Sindaci, non solo nei confronti dei cittadini che amministrano, ma anche nei confronti del personale comunale che dovrebbero governare.

Da un punto di vista manageriale tale scelta è sicuramente condivisibile, pone sullo stesso piano delle responsabilità, gli esponenti politici con i funzionari amministrativi.

La vera innovazione della norma è quella di iniziare ad individuare degli elementi tangibili rispetto a chi ha un progetto politico e amministrativo rispettoso dei vincoli di bilancio e di chi al contrario avvia politiche di sviluppo pur non avendone le possibilità.

Lo scontro che molto spesso vede in contrapposizione il funzionario con il politico, può arrivare ad una svolta nel momento in cui entrambi hanno degli obiettivi da rispettare, inattesi i quali si rischia una perdita di indennità o incentivo (nel caso dei funzionari).

Ogni volta che si utilizza lo strumento normativo è evidente che si limita la capacità di creare una cultura del risultato, sarebbe più efficace instaurare un approccio basato sulla fiducia e sul confronto con tra funzionari e politici, piuttosto che una condivisione forzata di una condizione dettata dalla legge.

Il Sindaco oggi, deve assumere un ruolo più che mai di governo politico della realtà cittadina, ponendosi obiettivi di medio e lungo termine, superando l’ottusità del quotidiano; per riuscire a raggiungere questi obiettivi deve necessariamente costruire una partnership anche valoriale con i propri funzionari e dirigenti, diventando un punto di riferimento sulle modalità di azione.

Pur non amando le decisioni forzate, questa nuova norma potrebbe portare ad un avvicinamento tra le esigenze e le visioni del personale comunale e la strategia di sviluppo territoriale che ogni sindaco dovrebbe avere.

Oggi più che mai un Sindaco deve assumere un ruolo manageriale di alto livello, governando attraverso la propria vision i processi senza entrare nel merito del dettaglio operativo; questo assume rilevanza soprattutto per le città di medie e piccole dimensioni (ovvero la maggioranza delle nostre città)