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Venditori di “Gratta e Vinci”
Qualche mese fa un’impiegata delle Poste di Taranto ha posto una questione su cui vale la pena riflettere; si è rifiutata di vendere il “Gratta e vinci” allo sportello, ha giudicato immorale venderli. La questione sottoposta dalla signora più che mai attuale e merita quindi un’adeguata riflessione.
Esiste un limite oltre il quale il venditore non può andare? (Rimanendo all’interno del perimetro della legalità). Questo limite che è senza dubbio soggettivo può impattare sulle perfomance commerciali dell’azienda? Esiste un ruolo dell’azienda per affrontare questa situazione?
Prima di rispondere occorre conoscere lo scenario non tanto di Poste Italiane, quanto di molte realtà commerciali che in questi anni si sono trovate a non avere più un preciso perimetro di azione. Leggi il seguito di questo post »