Competitività sociale e solidale come momento di crescita
La discussione di questi giorni di estendere il 5 per mille anche agli istituti scolastici, ha suscitato reazioni differenti nel mondo del terzo settore. Anche il non profit si dimostra corporativo e protezionista e questo sicuramente non è un dato di cui essere orgogliosi.
Anche in questo settore, così come per i settori profit, ogni volta che si incrementa la concorrenza si generano reazioni di protezione spesso ingiustificate. L’aggravante rispetto a questo episodio è rappresentato dal fatto che gli spazi di crescita ci sono per tutti i soggetti anche per gli istituti scolastici.
La tesi che sta dietro la reazione del mondo non profit immagino sia sintetizzabile nel considerare i genitori dei figli che frequentano gli istituti che aderiranno al 5 per mille potenziali donatori sottratti alla donazione tradizionale nel mondo non profit.
Questa tesi potrebbe avere anche un fondamento di realtà se tutti i contribuenti italiani fossero già oggi donatori di organizzazioni non profit, e quindi si potrebbero trovare di fronte ad una scelta difficile tra la scuola dei figli e l’associazione di volontariato.
Lo stato di fatto tuttavia è differente, per due motivi, da un lato ci sono ampi spazi di miglioramento rispetto al numero di donatori del 5 per mille, dall’altro la scuola rappresenta un attrattore di fondi spesso temporaneo, legato soprattutto alla permanenza dei figli nella scuola.
Alla luce della nuova riforma del terzo settore, questa posizione del non profit, risulta essere maggiormente preoccupante proprio perché dimostra la non completa capacità di crescere e sviluppare quelle competenze e qualità necessarie per cogliere le opportunità emergenti fornite dalla riforma.
L’estensione de 5 per mille alla scuola dovrebbe far riflettere il non profit circa il miglioramento delle capacità di attrarre nuovi donatori a sostengo della causa sociale che rappresentano. Se infatti è vero che per certi versi aumenta la concorrenza rispetto la bacino della raccolta fondi, è altrettanto vero che il 5 per mille è uno degli strumenti a disposizione del terzo settore, non è l’unico è forse neppure quello più efficace proprio perché legato ad un unico momento all’interno dell’anno.
Lo scenario legislativo e non solo sta cambiando, le opportunità per il terzo settore stanno aumentando, occorre a questo punto essere in grado di coglierle, trasformando gli eventuali vincoli in competenze diffuse e proprie di ogni organizzazione non profit.
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