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“Non si può fare!”. Siamo sicuri? Il management sostenibile deve osare e proporre scenari inimmaginabili
Quante volte sentiamo pronunciare questa frase all’interno delle organizzazioni? La risposta è direttamente proporzionale alla resistenza al cambiamento e alla propensione di non innovare. Molti dei modelli che continuiamo a trovare all’interno delle imprese sono la replica e/o il maquillage di modelli pensati in epoche diverse, per persone diverse, per mercati e clienti differenti.
E’ quindi giunto il momento di ripensare al nuovo management? Ad una management revolution come titolava nel 1991 Tom Peters in Thriving on Chaos: Handbook for a Management Revolution? Rispondere affermativamente significherebbe entrare in un paradigma di pensiero, la volontà di questo post è quello di uscire dal modo di pensare aziendale, tutto basato su efficacia ed efficienza (ovviamente relativa) ed immaginare l’azienda come una comunità, all’interno della quale gli stakeholder hanno pari dignità. Leggi il seguito di questo post »
Pittarosso Pink Parade verso il terzo livello di CSR
L’iniziativa di Piattarosso a sostegno della Fondazione Umberto Veronesi, si inserisce tra le iniziative di secondo livello di CSR, ovvero quelle iniziative che generano valore per uno o più stakeholder attraverso la messa a disposizione delle strutture aziendali ma non rientrante nel core business dell’azienda (queste sarebbero azioni di terzo livello).Come anticipato nel titolo di questo post l’iniziativa Pink Parade si pone tra il secondo e il terzo livello per il modo con cui mi è stata proposta. Leggi il seguito di questo post »
Il sindacato è ancora uno stakeholder per le imprese?
E’ sempre più difficile considerare l’attuale movimento sindacale come uno stakeholder per le imprese e per i lavoratori. L’intervista del Ministro Marianna Madia pubblicata su La Stampa di domenica 15 giugno rappresenta forse la miglior risposta al mio quesito.
La Ministra intervistata sulla riforma della PA alla domanda “con i sindacati com’è il rapporto?” risponde in maniera chiara che rende l’idea di quanto sia inadeguato il sindacato a ripensare al suo ruolo nel rispetto del lavoro e dei lavoratori (sia pubblici che privati). Riporto testualmente la risposta della Ministra intervista da Francesca Schianchi :”I sindacati fanno opposizione al metodo: io ho inviato loro un testo di 11 pagine con i principi su cui ci muoviamo, mentre loro vorrebbero concertare ogni comma di ciò che si approva….” Sono sufficienti queste due frasi per aver una visione ben chiara del sindacatore ancora una volta si muove su una “posizione” e non sui principi. Leggi il seguito di questo post »
Newton all’interno del Rapporto di sostenibilità 2013 di Intesa San Paolo
Quando la formazione diventa un’azione di CSR, potrebbe essere questo il caso del progetto che stiamo sviluppando per Intesa San Paolo Vita, che ha già visto coinvolte oltre 150 persone e che si è meritato la citazione all’interno del report di sostenibilità del Gruppo Intesa San Paolo.
Non nascondo una certa soddisfazione per aver costruito insieme ai colleghi della formazione manageriale di Intesa San Paolo e dell’unità CSR questo progetto formativo: “ che fa della condivisione dei valori aziendali i pilastri per l’integrazione di culture e mestieri. L’iniziativa si svolge attraverso i racconti dei partecipanti che, in una logica coerente con il Codice Etico, valorizzano le loro esperienze e “allenano” la capacità di adottare una “visione multi stakeholder”nelle situazioni personali e professionali.” Tratto da pag 63 del rapporto di sostenibilità 2013 di Banca Intesa San Paolo.
Leggendo questo risultato in un’altra ottica, posso affermare che Newton ha sviluppato un’iniziativa di CSR di terzo livello, riuscendo quindi a fondere il proprio core business in un’iniziativa di CSR per un proprio cliente. Si tratta di un risultato che può apparire anche banale, ma banale non è. Leggi il seguito di questo post »
Titan, Goodyear e la conseguenza delle azioni insostenibili

E’ di questi giorni la vicenda che ha visto sotto i riflettori lo stabilimento Goodyear di Amiens in Francia, dove oltre 1100 lavoratori stanno rischiando i proprio posto di lavoro.
La scelta di Goodyear è dettata da una scarsa produttività dello stabilimento, scelta immediatamente contestata dal sindacato Cgt che al contrario afferma nel 2013 i ricavi dello stabilito sono aumentati del 51%. Si tratta di una tipica, quanto triste situazione che anche in Italia abbiamo più volte avuto occasione di assistere. Rispetto ad altre vicende analoghe questa ha una sua particolarità per il fatto che il governo Francese ha cercato di trovare una soluzione individuando nel produttore Titan, gigante americano dei pneumatici agricoli e già produttore di pneumatici Goodyear, un possibile acquirente dello stabilimento. Leggi il seguito di questo post »
Formazione e CSR: perchè no?
Vorrei parlarvi un’esperienza che sto vivendo in questo periodo relativo alla crescente richiesta di formazione manageriale in ambito di CSR. Spesso quando si pensa alla formazione sui temi della CSR, si pensa ad una formazione di nicchia delegata o ai vertici aziendali o ai referenti della CSR, sempre più spesso tuttavia, la complessità delle esigenze aziendali sta portando in primi piano la necessità di assumere una visione differente rispetto alla verticalizzazione delle posizioni, sforzandosi di assumere prospettive differenti.
Affrontare i temi della CSR diventa quindi un modo per spostare la discussione dall’io al noi, ragionando sulle conseguenze delle azioni degli individui (o delle funzioni) sugli altri interlocutori interni od esterni (stakeholder). L’assunzione di responsabilità rispetto alle conseguenze delle proprie azione rappresenta ad esempio un buon modo per parlare di cambiamento senza che sia realmente in atto un vero processo di cambiamento. Leggi il seguito di questo post »
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